Per alcuni, pregare è chiedere aiuto a Dio e meditare significa ascoltare la sua risposta… Calmare la mente tramite la meditazione porta una pace interiore che ci mette in contatto con un Dio dentro di noi.Testo Base pag. 53-54


“Cerca di essere paziente mentre stai imparando a meditare”, ci veniva detto. “La pratica serve a imparare ‘cosa’ ascoltare”.

Siamo contenti che qualcuno ce lo abbia detto altrimenti molti di noi avrebbero abbandonato la meditazione dopo una o due settimane. Durante le prime settimane probabilmente ci siamo seduti ogni mattina placando i nostri pensieri e “ascoltando”, proprio come ci dice il Testo Base, ma non “sentendo” nulla. Ci sono volute altre settimane prima che qualcosa accadesse. E anche allora, ciò che è successo lo abbiamo a malapena notato. Ci alzavamo dalla nostra meditazione mattutina sentendoci un po’ meglio, un po’ più in sintonia con le persone che incontravamo durante la giornata e un po’ più in contatto con il nostro Potere Superiore.

Per molti di noi non c’era nulla di drammatico in quella consapevolezza: nessun lampo o rumore di tuono, piuttosto era qualcosa di tranquillamente potente. Stavamo prendendo tempo per mettere da parte il nostro ego e le nostre idee. In quello spazio chiaro stavamo migliorando il contatto cosciente con la fonte del nostro recupero quotidiano, il Dio di nostra concezione. La meditazione era una pratica nuova e c’è voluto tempo. Tuttavia, come tutti i passi funziona, quando la pratichiamo.


Solo per oggi: Metterò in pratica “l’ascolto” per la conoscenza della volontà di Dio nei miei confronti, anche se non so ancora che cosa “ascoltare”.