La nostra malattia è sempre riapparsa continuando a progredire, finché, disperati, abbiamo cercato l’aiuto reciproco in Narcotici Anonimi.Testo Base pag. 15


Quando pensiamo di essere disperati immaginiamo una condizione indesiderabile, un poveretto che si aggrappa disperatamente a qualcosa di cui ha grande necessità, con uno sguardo disperato. Pensiamo a un animale braccato, a un bambino affamato e a noi stessi prima di incontrare NA.

Senza dubbio la disperazione che provavamo prima di arrivare a NA ci ha spinto ad accettare il Primo Passo. Eravamo senza idee e per questo ci siamo aperti a quelle nuove. La nostra insensatezza era ben più forte della barriera di negazione che avevamo eretto, costringendoci ad ammettere onestamente la nostra malattia. I nostri sforzi di controllarla erano serviti solo a logorarci; ci siamo resi disponibili ad arrenderci. Abbiamo ricevuto il dono della disperazione e, di conseguenza, abbiamo potuto accettare i principi spirituali che rendono possibile il recupero.

La disperazione spinge molti a chiedere aiuto. Una volta raggiunta questa condizione, possiamo cambiare e ripartire. Proprio come un animale braccato e disperato cerca rifugio, così noi lo abbiamo trovato in Narcotici Anonimi.


Solo per oggi: Il dono della disperazione mi ha aiutato a essere onesto, ad avere apertura mentale e a metterci buona volontà. Sono grato di questo dono perché ha reso possibile il mio recupero.