… accettiamo la responsabilità dei nostri problemi sapendo che siamo altrettanto responsabili della loro soluzione.Testo Base pag. 108


Alcuni di noi, abituati a delegare agli altri le proprie responsabilità, rischiano di conservare lo stesso atteggiamento anche nel recupero. Scopriamo ben presto che così non funziona.

Per esempio, stiamo per affrontare un cambiamento importante per la nostra vita, allora chiamiamo lo sponsor e gli chiediamo come comportarci. Sotto la maschera di un consiglio stiamo, in effetti, chiedendo allo sponsor di assumersi la responsabilità di decidere per noi. O, forse, siamo stati davvero scortesi con un membro del gruppo e chiediamo al suo miglior amico di scusarsi per noi. Forse, questo mese, abbiamo molto insistito per far svolgere a un amico il servizio al nostro posto. O forse, a volte, chiediamo a un amico di analizzare il nostro comportamento evidenziando i nostri difetti anziché fare noi un inventario personale.

Il recupero è qualcosa su cui lavorare. Non ci sarà servito su un piatto d’argento, né possiamo aspettarci che i nostri amici o il nostro sponsor siano responsabili per il lavoro che spetta a noi. Recuperiamo prendendo le nostre decisioni, svolgendo il nostro servizio e lavorando i nostri passi. Facendo ciò per noi stessi, otterremo delle ricompense.


Solo per oggi: Accetto la responsabilità per la mia vita e per il mio recupero.