L’alienazione è uno dei sintomi della nostra malattia e condividerla in riunione ci consentirà di recuperare.Testo Base pag. 94
La verità ci ricongiunge alla vita, mentre la paura, l’isolamento e la disonestà ci allontanano da essa. Come dipendenti attivi nascondevamo la verità su noi stessi a quante più persone possibili; la paura ci faceva astenere dall’aprirci con le persone che ci circondavano, preoccupati di proteggerci da ciò che gli altri avrebbero potuto fare, se fossimo apparsi vulnerabili. Ma, allo stesso modo, la paura ci ha impedito di rapportarci con il nostro stesso mondo. Vivevamo come alieni sul nostro stesso pianeta, sempre soli e rimanendo sempre più soli.
I Dodici Passi e la fratellanza dei dipendenti in recupero danno a persone come noi un posto dove sentirci tranquilli, raccontando la verità riguardo a noi stessi. Possiamo ammettere onestamente la nostra umiliante e frustrante impotenza nei confronti della dipendenza, perché incontriamo altri che si sono trovati nella stessa situazione: tra di noi siamo al sicuro. E raccontiamo sempre più verità riguardo noi stessi, nella misura in cui continuiamo a lavorare i passi. Più lo facciamo e più ci sentiamo veramente in rapporto con il mondo che ci circonda.
Oggi non abbiamo bisogno di nasconderci dalla realtà delle nostre relazioni con le persone, i luoghi e le cose della nostra vita. Accettiamo tali relazioni per quello che sono e facciamo la nostra parte in esse. Ogni giorno troviamo il tempo per chiederci: “Sto dicendo la verità sul mio conto?”. Ogni volta che lo facciamo abbandoniamo sempre più l’alienazione che caratterizza la dipendenza e ci avviciniamo sempre più alla libertà che il recupero ci offre.
Solo per oggi: La verità è il mio legame con la realtà. Oggi dedicherò del tempo per chiedermi: “Sto dicendo la verità?”.