… ricordando che quando facciamo ammenda lo facciamo per noi stessiTesto Base pag. 47
Finché ci restano delle ammende da fare, i nostri spiriti saranno confusi per cose inutili. Un’ammenda che dobbiamo fare, un risentimento che ancora serbiamo, un rimorso che non abbiamo espresso, ci caricano di un fardello inutile. E’ come avere la casa in disordine. Possiamo andarcene per non vedere, o forse muoverci tra la spazzatura facendo finta che non ci sia. Però ignorare il disordine non lo fa sparire. Alla fine i piatti sporchi, la tovaglia piena di briciole e il cestino della spazzatura straripante, aspettano che qualcuno faccia pulizia.
Vivere con uno spirito confuso è difficile come vivere in una casa sporca. Si rischia di inciampare in quello che abbiamo lasciato in giro il giorno prima. Ogni volta che ci giriamo e cerchiamo di muoverci qualcosa blocca il nostro cammino. Più scansiamo la responsabilità di fare le ammende, più il nostro spirito si confonde. E non possiamo neppure assumere nessuno che faccia questa pulizia: dobbiamo farla noi.
Facendo le nostre ammende sentiamo un profondo senso di soddisfazione. Esattamente come ci sentiamo dopo aver pulito la casa godendoci il sole che entra dalle finestre pulite, così il nostro spirito gioirà della libertà di godersi realmente il recupero. Una volta che abbiamo sistemato il disordine, tutto quello che dobbiamo fare è lasciarcelo alle spalle e andare avanti.
Solo per oggi: Spazzerò via tutto quello che confonde il mio spirito facendo le ammende che mi competono.