“L’unica cosa che ci viene suggerita è che questo Potere sappia amarci, si prenda cura di noi e sia più grande di noi. Non è necessario essere religiosi per accettare questa idea. L’importante è che apriamo la mente a credere”
— Testo Base pag. 28
Nel percorso di vita verso una spiritualità la nostra concezione di Dio cambierà. Il concetto che avevamo all’inizio del recupero non è uguale a quello che abbiamo dopo pochi mesi di pulizia, né a quello che abbiamo dopo alcuni anni.
Il concetto iniziale di un Potere più grande di noi stessi potrebbe essere limitato. Forse pensiamo che questo Potere ci mantenga puliti e niente di più. A volte esitiamo a pregare perché abbiamo posto delle condizioni rispetto a ciò che chiediamo al nostro Potere Superiore di fare per noi. Potremmo dire: “Beh, questo problema è così enorme che neanche Dio può risolverlo” oppure “Dio ha così tante persone di cui occuparsi che non ha tempo per me”.
Eppure, man mano che cresciamo nel recupero, anche il nostro concetto di Dio evolve. Cominciamo a vedere che le uniche limitazioni all’amore e alla grazia di Dio sono quelle imposte da noi con l’ottusità di non voler progredire nel cammino. Il Dio amorevole nel quale giungiamo a credere è infinito, la forza e l’amore che scopriamo nel credere sono condivisi da quasi tutti i dipendenti in recupero del mondo.
Solo per oggi
Il Dio che sto cominciando a concepire ha una capacità illimitata di amore e protezione. Avrò fiducia che il mio Dio sia più grande di qualsiasi problema io possa avere.