“Potremmo avere paura che il contatto con i nostri sentimenti scateni un’indomabile reazione a catena di dolore e di panico”
— Testo Base pag. 35
Una comune lamentela rispetto al Quarto Passo è che ci mette dolorosamente di fronte ai nostri difetti di carattere. Potremmo essere tentati di fermarci nel programma di recupero, ma attraverso la resa e l’accettazione, possiamo trovare le risorse necessarie per continuare a lavorare i passi.
Non ci fa soffrire tanto la presa di coscienza dei nostri difetti, quanto i difetti stessi. Quando usavamo l’unica cosa che sentivamo erano le droghe; potevamo ignorare le sofferenze che ci causavano i nostri difetti. Ora, che non abbiamo più le droghe, avvertiamo questa sofferenza. Il rifiuto a riconoscere la causa dell’angoscia non la fa sparire; la negazione “protegge” il dolore e lo rende più forte. I Dodici Passi ci aiutano a entrare in contatto con la sofferenza causata dai nostri difetti, affrontandola direttamente.
Se il dolore causato dai nostri difetti ci ferisce, possiamo ricordarci dell’incubo della dipendenza attiva, un incubo dal quale ora ci siamo svegliati. Possiamo ricordare anche la sensazione di sollievo che ci ha dato il Secondo Passo e, attraverso il Terzo Passo, possiamo arrivare ad affidare la volontà e la vita alla cura di Dio come noi possiamo concepirlo. Il Potere Superiore ci protegge e ci dà l’aiuto di cui abbiamo bisogno per lavorare il resto dei Dodici Passi. Non dobbiamo avere paura dei sentimenti. Solo per oggi possiamo proseguire nel recupero.
Solo per oggi
Non avrò paura dei miei sentimenti. Con l’aiuto del mio Potere Superiore proseguirò nel mio recupero.