Come persone in recupero, scopriamo di essere ancora dipendenti, ma la nostra dipendenza si è spostata da ciò che ci circonda a un Dio amorevole e alla forza interiore che acquisiamo nel rapporto con Lui.
—Testo Base, pag. 80


Per molti dipendenti la ribellione è una seconda natura. Non volevamo dipendere da niente e da nessuno, specialmente da Dio. L’aspetto piacevole dell’uso, pensavamo, era poter essere e sentire qualunque cosa desiderassimo, e tutto da soli. Ma il prezzo da pagare per questa illusoria libertà era una dipendenza che andava oltre i nostri peggiori incubi. Anziché renderci liberi, l’uso ci rendeva schiavi.

Quando siamo arrivati in Narcotici Anonimi abbiamo imparato che la dipendenza da Dio era diversa da ciò che pensavamo. Se volevamo essere riportati alla ragione, dovevamo ricorrere a “un Potere più grande di noi stessi”. Comunque, potevamo scegliere una concezione personale di questo Potere Superiore. Potevamo persino inventarcene una. La dipendenza da un Potere Superiore non ci avrebbe limitato: ci avrebbe reso liberi.

Il Potere che troviamo in recupero è quello che ci mancava: è l’amore per il quale temevamo di dipendere dagli altri; è il senso della direzione personale che mai abbiamo posseduto; sono i consigli che mai ci saremmo abbassati a chiedere o che mai avremmo creduto che gli altri ci avrebbero dato. È tutto questo ed è proprio nostro. Oggi siamo grati di avere un Potere Superiore da cui dipendere.


Solo per oggi

Dipenderò dall’amore e dalla forza interiore che traggo da Dio come io lo posso concepire.