Con l’amore che mi viene mostrato in Narcotici Anonimi, non ho alcuna scusa per la solitudine.
–Testo Base p. 262
La dipendenza è una malattia solitaria. Possiamo essere circondati da molte persone ma, prima o poi, la nostra dipendenza crea una barriera tra noi e gli altri, perfino quelli che amiamo più intimamente. Molti di noi sono spinti in Narcotici Anonimi da una disperata solitudine.
Malgrado la cautela e il sospetto con cui ci avviciniamo alle stanze di NA, ci viene dato il benvenuto con un abbraccio, un sorriso e un caldo “continua a tornare”. Probabilmente questo è il primo posto dove ci siamo sentiti i benvenuti dopo un lungo, lungo periodo. Osserviamo gli altri membri del gruppo che parlano, ridono e che al termine delle riunioni rimangono ancora in compagnia nel bar più vicino. Ci domandiamo se anche noi potremmo diventare parte di questo amorevole gruppo.
L‘abitudine all’isolamento può rendere tutto difficile. Con il tempo, tuttavia, cominciamo a sentirci “parte di…” piuttosto che “a parte da…”. Ben presto, quando entriamo nelle stanze ci sentiamo a casa nostra. Cominciamo a stringere amicizie e la nostra vita inizia a cambiare.
NA ci insegna a superare l’isolamento. Grazie alle timide amicizie nate nel gruppo, cominciamo a credere che farsi nuovi amici non è difficile. Un senso di appartenenza ci pervade quando condividiamo noi stessi con gli altri.
Solo per oggi
Sono grato per le amicizie che il mio Potere Superiore mi ha fatto trovare in NA. Grazie a esse non sono più solo.