La moralità imposta con la forza non si può paragonare al potere interiore che acquisiamo tramite la scelta di vivere una vita spirituale.
–Testo Base pag. 52


Durante la dipendenza attiva molti di noi hanno vissuto come se fossero in difetto. Non volevamo o eravamo impossibilitati a compiere scelte riguardo alla nostra modalità di azione, a quello che volevamo fare o, addirittura, a dove volevamo andare a vivere. Lasciavamo che fossero le droghe oppure altre persone a compiere al nostro posto le scelte più importanti per la nostra vita. La libertà dalla dipendenza attiva significa, fra l’altro, libertà di compiere quelle scelte per noi stessi.

La libertà di scelta è un dono meraviglioso ma è anche una grande responsabilità. La scelta ci permette di scoprire chi siamo e in cosa crediamo. Tuttavia, siamo chiamati a valutare le nostre scelte e accettarne le conseguenze. Questo induce alcuni di noi a cercare qualcuno che compia scelte al proprio posto, magari lo sponsor, il nostro gruppo di appartenenza, i nostri amici di NA, proprio come faceva la malattia durante il periodo attivo. Questo non è recupero.

Una cosa è sollecitare il racconto delle esperienze degli altri, altra è rinunciare alle proprie responsabilità. Se non sfruttiamo il dono della libertà che ci è stata data, se rifiutiamo di accettare le responsabilità che essa comporta, finiremo per perdere quel dono e la nostra vita regredirà. Siamo responsabili del nostro recupero e delle nostre scelte. Per quanto possa sembrare difficile, dobbiamo compiere le scelte che ci riguardano ed essere pronti ad accettarne le conseguenze.


Solo per oggi

Sono grato per la libertà di vivere secondo le mie scelte personali. Oggi accetterò la responsabilità del mio recupero, compirò le mie scelte e ne accetterò le conseguenze.