“Penso che sarebbe folle avvicinarsi a qualcuno e chiedere: per favore, potrei avere un infarto o un incidente mortale?”
–Testo Base pag. 28
Abbiamo spesso sentito dire che se non siamo innamorati non possiamo sapere cosa sia l’amore. Altrettanto può dirsi dell’infermità mentale. Quando ce ne liberiamo, potremmo dimenticare quanto profondamente bizzarro fosse il nostro folle modo di pensare. Ma per essere grati per la sanità mentale cui siamo stati riportati in Narcotici Anonimi dobbiamo ricordare quanto eravamo pazzi prima.
Oggi è difficile immaginare di dire qualcosa di così ridicolo come: “Posso, per favore, avere un attacco di cuore o un incidente mortale?”; nessuno sano di mente chiederebbe cose simili. È questo il punto: ogni giorno della nostra dipendenza attiva non eravamo in un normale stato mentale; vivevamo alla ricerca di malattie mortali, degrado, sfruttamento, impoverimento, reclusione, morte violenta, addirittura morte per futili motivi. In quel contesto, l’idea di invocare un attacco cardiaco o un incidente mortale non sembrava tanto strana. Questo dimostra quanto folli siamo stati.
Il programma, la fratellanza e il nostro Potere Superiore insieme hanno fatto sì che si avverasse un miracolo. Il Secondo Passo non costituisce una vana speranza: è la realtà. Conoscendo il livello di pazzia che ci ha tormentato, possiamo apprezzare di più il miracoloso Potere che ci ha riportato così vicini alla ragione: per questo siamo veramente grati.
Solo per oggi
Dedicherò del tempo per ricordare quanto sono stato folle nel periodo della mia dipendenza attiva. Ringrazierò quindi il mio Potere Superiore per la salubrità che è stata riportata nella mia vita.