“Sono giunto a credere sinceramente che un Potere Superiore avrebbe potuto riportarmi alla ragione e che avrei smesso di immaginare quale avrebbe potuto essere la volontà di Dio, accettando semplicemente le cose per quello che erano ed essendo grato”
–Testo Base p. 198 (riferimento al libro due della versione inglese del Testo Base)


Quanto maggiore è il nostro tempo di pulizia, tanto minore è la sicurezza di conoscere la volontà del Potere Superiore nei nostri confronti, e tanto meno è importante per noi. La consapevolezza della volontà del Potere Superiore si trasforma in qualcosa da “sentire” piuttosto che qualcosa da “sapere”. Continuiamo con fede a mettere in pratica l’Undicesimo Passo, ma anziché aspettarci “segnali” dal Potere Superiore, cominciamo ad affidarci maggiormente alle nostre intuizioni, confidando nella nostra percezione di ciò che ci fa sentire meglio.

Dopo qualche anno di pulizia, ciò che in effetti ci sembra di conoscere è la misura in cui stiamo agendo contro la volontà di Dio nei nostri riguardi. Quando andiamo contro la volontà di Dio ci pervade il vecchio e ben noto senso viscerale di malessere. Quella sensazione è un avvertimento che, se continuiamo in quella direzione, passeremo molte notti insonni. Dobbiamo ascoltare queste sensazioni poiché spesso sono il segnale che stiamo agendo contro la volontà del Potere Superiore nei nostri confronti.

Il nostro Undicesimo Passo indica il vero scopo della preghiera e della meditazione: migliorare il nostro cosciente rapporto con il Dio di nostra concezione, una più chiara consapevolezza della volontà del nostro Potere Superiore nei nostri confronti, e la forza di seguirla. Comprendiamo con maggiore chiarezza la volontà di Dio attraverso le nostre sensazioni piuttosto che da segnali o parole, e percepiamo le nostre sensazioni come giuste.


Solo per oggi

Pregherò per conoscere la volontà del Potere Superiore e per avere la forza di seguirla. Ascolterò le mie sensazioni e agirò quando le sento giuste