Man mano che iniziamo ad avere un ruolo sociale la libera creatività ci aiuta a distinguere le nostre priorità e a fare innanzitutto le cose fondamentali.

–Testo Base, pag. 97


Appena rimasti puliti alcuni di noi cominciano a porre altre priorità prima del recupero. Carriera, famiglia, relazioni; tutti questi aspetti fanno parte della vita che scopriamo dopo aver posto le basi del nostro recupero. Ma non possiamo costruirci una vita solida prima di aver gettato le fondamenta del recupero. Come un edificio costruito sulla sabbia, una vita senza fondamenta sarà piuttosto instabile.

Prima di cominciare a dedicarci alla ricostruzione della vita nei dettagli strutturali, dobbiamo porre le fondamenta. Dobbiamo essere consapevoli, in primo luogo, che non abbiamo ancora basi, che la dipendenza attiva ha reso la nostra vita del tutto ingovernabile. A quel punto, con l’aiuto del nostro sponsor e del gruppo, troviamo la fede in un Potere Superiore abbastanza forte da aiutarci a preparare il terreno per la nostra nuova vita. Spazziamo via le macerie dal luogo in cui edificheremo il nostro futuro. Infine, sviluppiamo una profonda e attiva familiarità con i principi che metteremo in pratica nelle cose di ogni giorno: un onesto autoesame, l’affidamento ai consigli e alla forza del nostro Potere Superiore e la disponibilità a prestare servizio per gli altri.

Una volta gettate le fondamenta, possiamo andare avanti a tutta forza per mettere assieme i pezzi della nostra nuova vita. Ma, prima di questo, dobbiamo chiederci se le nostre basi siano solide perché, senza le fondamenta, niente di ciò che costruiamo può stare in piedi a lungo.


Solo per oggi

Mi impegnerò a gettare solide fondamenta per il mio recupero. Su esse posso edificare un’esistenza in recupero.