Noi conserviamo ciò che abbiamo solo con la vigilanza…
–Testo Base pag. 68


Come restare sempre vigili sul nostro recupero? Innanzitutto rendendoci conto che soffriamo di una malattia che ci accompagnerà per tutta la vita. Non importa da quanto tempo siamo puliti, non importa quanto è migliorata la nostra vita o a che livello sia giunta la nostra guarigione spirituale: noi resteremo sempre dipendenti. La nostra malattia aspetta pazientemente, pronta a farci ricadere in trappola non appena gliene diamo l’occasione.

La vigilanza è un compito giornaliero. Ci sforziamo di stare costantemente allerta, pronti a reagire appena sentiamo i primi sintomi di disagio. Questo naturalmente non significa che dobbiamo vivere nell’assurda paura che qualcosa di orribile si impossesserà di noi se solo abbassiamo la guardia per un istante. Vuol dire, al contrario, che dobbiamo prendere normali precauzioni. La preghiera quotidiana, la regolare frequenza delle riunioni e la scelta di non scendere a compromessi con i principi spirituali per seguire la via più facile sono tutti atti di vigilanza. Facciamo l’inventario quando è necessario, condividiamo con gli altri ogni volta che lo chiedono e coltiviamo il nostro recupero con dedizione. Soprattutto restiamo consapevoli!

Finché rimaniamo vigili, veniamo quotidianamente liberati dalla nostra dipendenza: ogni giorno portiamo i principi del recupero in tutto quello che facciamo e ogni notte ringraziamo il nostro Potere Superiore per il dono di un altro giorno di pulizia.


Solo per oggi

Resterò vigile, facendo tutto il necessario per salvaguardare il mio recupero.