Le nostre condizioni spirituali stanno alla base di un recupero riuscito, capace di offrirci una crescita illimitata.Testo Base pag. 51


Quando i membri della fratellanza festeggiano i loro anniversari di solito dicono che in NA “sono cresciuti”. Bene – pensiamo – ma cosa vuol dire? Cominciamo a domandarci se siamo solo invecchiati. Esaminiamo la nostra situazione e, in effetti, ci sono tutti i segni della vita adulta: i libretti degli assegni, i figli, il lavoro, le responsabilità, ma interiormente ci sentiamo spesso come bambini. Abbiamo un’idea confusa di cosa sia la vita e non sempre sappiamo come muoverci. A volte ci chiediamo se siamo cresciuti davvero o siamo piuttosto dei bambini finiti chissà come in corpi adulti, bambini prigionieri di responsabilità troppo grandi per loro.

Il modo migliore di misurare la crescita non è l’età anagrafica e neppure la quantità di cose di cui siamo responsabili. Il metro migliore per verificare la crescita è la nostra condizione spirituale, la vera base del recupero. Se dipendiamo ancora da persone, luoghi e oggetti per sentirci interiormente soddisfatti, come un bambino che dipende dai genitori per ogni cosa, allora dobbiamo veramente crescere ancora. Ma se restiamo saldamente ancorati alle nostre fondamenta spirituali e teniamo presente che prendercene cura è la nostra principale responsabilità, allora possiamo ritenerci maturi. Su queste basi le nostre opportunità di crescita sono illimitate.


Solo per oggi: La mia maturità si misura in proporzione a quanto mi prendo responsabilmente cura della mia condizione spirituale. Oggi sarà questa la mia priorità più grande.