La concezione del Potere Superiore dipende da noi… L’unica cosa che ci viene suggerita è che questo Potere sappia amarci, si prenda cura e sia più grande di noi.Testo Base pag. 28


Ci è stato detto che possiamo credere in qualsiasi Potere Superiore vogliamo, purché sia amorevole e, ovviamente, più grande di noi; ma alcuni di noi hanno delle difficoltà con questi requisiti. Potremmo non credere in niente all’infuori di noi stessi o magari pensare che quello che chiamiamo “Dio” sia solo un essere spietato e irrazionale, che per puro capriccio ci sommerge di guai.

Per alcuni di noi credere in un Potere amorevole è un passo gigantesco per vari motivi. È fuori di dubbio che siamo riluttanti al solo pensiero di affidare la nostra volontà e la nostra vita nelle mani di un’entità che ci possa ferire. Se arriviamo al programma pensando che Dio sia un giudice implacabile, dobbiamo superare questa credenza per sentirci veramente a nostro agio con il Terzo Passo.

Le esperienze positive nel recupero ci aiutano a credere in un Dio amorevole di nostra concezione. Siamo stati affrancati da una malattia che ci ha fatto soffrire per molto tempo. Abbiamo trovato la guida e il sostegno necessari a sviluppare un nuovo stile di vita. Abbiamo cominciato a sperimentare la pienezza spirituale laddove prima c’era soltanto un senso di vuoto. Questi aspetti del recupero non scaturiscono da un Dio duro e carico di odio, bensì da un Dio amorevole. E più facciamo esperienza di recupero, più cresce la fede in questo Potere Superiore.


Solo per oggi: Aprirò la mia mente e il mio cuore per credere che Dio è amore e confiderò che il mio amorevole Potere Superiore farà per me ciò che io non posso fare per me stesso.