La nostra gratitudine è cresciuta molto nel corso del recupero… Abbiamo una malattia, ma ci recuperiamo.Testo Base pag. 9
La dipendenza attiva non è stata una passeggiata, molti di noi ne sono usciti vivi a stento. Ma inveire contro la malattia, lamentarsi per quello che ci ha causato e commiserarsi per la condizione nella quale ci ha lasciato non può far altro che incatenarci all’amarezza e al risentimento. Il cammino verso la libertà e la crescita spirituale inizia dove finisce l’amarezza: con l’accettazione.
Nessuno nega la sofferenza causata dalla dipendenza. Ma è stata proprio questa malattia a portarci in Narcotici Anonimi; senza di essa non avremmo né cercato né trovato quel dono del cielo che è il recupero. La malattia, isolandoci, ci ha costretti a cercare la fratellanza. Facendoci soffrire ci ha dato l’esperienza necessaria ad aiutare gli altri, aiuto che nessun altro meglio di noi poteva offrire. La dipendenza, mettendoci in ginocchio, ci ha dato la possibilità di arrenderci alla cura di un Potere Superiore amorevole.
Non augureremmo a nessuno la malattia della dipendenza. Rimane il fatto che noi dipendenti già soffriamo di questa malattia e che senza di questa non avremmo mai intrapreso il nostro viaggio spirituale. Migliaia di persone cercano per tutta la vita quello che noi abbiamo trovato in Narcotici Anonimi: fratellanza, uno scopo e un contatto cosciente con il Potere Superiore. Oggi siamo grati per tutto quello che ci ha condotto a questa benedizione.
Solo per oggi: Accetterò la mia malattia e perseguirò la benedizione del recupero.