Vogliamo veramente disfarci dei risentimenti, della collera, della paura?
(Testo Base, pag. 39)
Perché li chiamiamo “difetti”? Forse dovremmo definirli “eccessi”, visto che il tempo necessario affinché si attenuino può essere eccezionalmente lungo. Alcuni di noi hanno la sensazione che i nostri difetti siano proprio le caratteristiche che hanno salvato la nostra vita quando usavamo. Se questo è vero, non c’è da meravigliarsi che, a volte, se ne rimanga aggrappati come a vecchi, cari amici.
Quando abbiamo problemi con risentimenti, rabbia o paura, potremmo provare a immaginare come sarebbe la nostra vita senza questi difetti. Chiederci perché noi reagiamo in un determinato modo può, in alcuni casi, portare alla luce la paura che c’è alla base del nostro comportamento. “Perché mi fa paura andare oltre questi aspetti della mia personalità?” Ci chiediamo: “Ho paura di chi potrei diventare senza queste caratteristiche?”.
Una volta scoperta la nostra paura, siamo in grado di andare oltre. Proviamo a immaginare come sarebbe la nostra vita senza alcune delle nostre insufficienze più evidenti. Questo ci dà la sensazione di quello che c’è oltre la paura fornendoci la motivazione di cui abbiamo bisogno per superarla. Il nostro Potere Superiore ci offre una visione nuova della vita, liberi dai nostri difetti. Quella visione è l’essenza stessa dei nostri migliori sogni su noi stessi. Non dobbiamo temere quella visione.
Solo per oggi: Immaginerò come potrebbe essere la mia vita senza i miei difetti di carattere. Chiederò la buona volontà per lasciare che Dio rimuova le mie insufficienze.