Gli abbiamo umilmente chiesto di liberarci dalle nostre insufficienze.Settimo Passo


Una volta pienamente disponibili a far sì che i nostri difetti di carattere vengano rimossi, molti di noi lo sono totalmente! Ironicamente, è proprio in quel momento che iniziano i problemi. Più ci affanniamo per liberarci di un particolare difetto, più questo sembra crescere. È veramente umiliante rendersi conto che non siamo impotenti solo nei confronti della nostra dipendenza, ma anche dei nostri difetti di carattere.

Finalmente, qualcosa scatta. Il Settimo Passo non ci suggerisce di liberarci da soli dei nostri difetti di carattere, ma di chiedere al nostro Potere Superiore di farlo per noi. Il centro delle nostre preghiere giornaliere inizia a spostarsi. Ammettendo la nostra incapacità di diventare perfetti, imploriamo il nostro Potere Superiore di fare per noi quello che noi non siamo in grado di fare. E aspettiamo.

Il nostro programma, forse, può rimanere fermo per molti giorni al Settimo Passo. Forse non sperimentiamo un’improvvisa e totale liberazione dai nostri difetti di carattere, ma, spesso, sperimentiamo una sottile differenza nel modo di percepire noi stessi e gli altri. Dalla prospettiva del Settimo Passo, cominciamo a guardare le persone che ci circondano in maniera meno critica. Sappiamo che, proprio come noi, molti di loro stanno combattendo contro difetti dei quali farebbero molto volentieri a meno. Sappiamo che, proprio come noi, anche loro sono impotenti nei confronti dei loro difetti. Ci chiediamo se anche loro preghino umilmente perché questi difetti vengano loro rimossi.

Cominciamo a valutare gli altri come abbiamo imparato a fare con noi stessi, con un’empatia che nasce dall’umiltà. Osservando gli altri e continuando a osservare noi stessi, possiamo finalmente dire: “io comprendo”.


Solo per oggi: Dio, aiutami a vedere con gli occhi del Settimo Passo. Aiutami a comprendere.