In accordo con i principi del recupero, cerchiamo di non giudicare, etichettare o farci la morale l’un l’altro.Testo Base pag. 13


Quante volte nel recupero abbiamo frainteso il comportamento di altre persone, immediatamente formulando un giudizio, applicando un’etichetta e classificandole? Forse qualcuno si era fatto un’idea del Potere Superiore diversa dalla nostra, quindi abbiamo concluso che il suo credo non fosse spirituale. O, forse, abbiamo visto una coppia discutere: abbiamo pensato che, sicuramente, quella relazione era malata; solo per scoprire in seguito che il loro matrimonio durava felicemente da anni.

Classificando le altre persone senza riflettere, evitiamo lo sforzo di scoprire qualcosa su di loro. Ogni volta che giudichiamo il comportamento di un’altra persona, cessiamo di vederla come un potenziale amico e compagno di viaggio nel recupero.

Se chiedessimo alle persone che stiamo giudicando se apprezzano di essere considerate degli stereotipi, riceveremmo un bel “no” come risposta. Ci sembrerebbe una mancanza di rispetto se gli altri facessero lo stesso con noi? Sì, sicuramente. Sono le nostre qualità migliori che vogliamo mostrare agli altri. Allo stesso modo, anche gli altri amici in recupero vogliono che si pensi bene di loro. Il nostro programma ci chiede di guardare alla vita in modo positivo. Quanto più ci concentriamo sulle qualità positive negli altri, tanto più le vedremo in noi stessi.


Solo per oggi: Mi sbarazzerò dei miei giudizi negativi nei confronti degli altri e mi concentrerò sulle buone qualità di ognuno.