Vogliamo guardare in faccia il nostro passato, vederlo nella sua dimensione reale e liberarcene per poter vivere il presente.Testo Base pag. 33
Molti di noi, all’inizio del recupero, identificavano con difficoltà i risentimenti. Stavamo seduti con il Quarto Passo davanti, pensando e ripensando, per arrivare poi alla conclusione che non avevamo alcun risentimento. Forse ci siamo ingannati fino al punto di credere di non essere poi così malati, dopo tutto.
Questa sciocca negazione dei nostri risentimenti deriva dal condizionamento della dipendenza. La maggior parte delle nostre emozioni erano sepolte, e sepolte molto in profondità. Dopo qualche tempo in recupero, si è sviluppata una nuova comprensione. Cominciano ad affiorare quelle emozioni che erano sepolte nel profondo e quei risentimenti, che eravamo convinti di non avere emergono all’improvviso.
Esaminando questi risentimenti potremmo avere la tentazione di rimanere aggrappati ad alcuni di essi, specialmente quando riteniamo che siano “giustificati”. Quello che non dobbiamo dimenticare è che i risentimenti “giustificati” sono opprimenti esattamente come gli altri.
Con l’aumento della consapevolezza dei nostri risentimenti, cresce anche la nostra responsabilità nel lasciarli andare. Non abbiamo più bisogno di aggrapparci a essi. Vogliamo sbarazzarci di quello che è indesiderabile ed essere liberi di recuperare.
Solo per oggi: Quando scoprirò un risentimento, lo guarderò per quello che è e lo lascerò andare.